Uno dei vini più conosciuti in Italia e nel Mondo è sicuramente il Chianti. Non tutti sanno però che c’è differenza tra il Chianti ed il Chianti Classico.
Chianti indica una zona compresa tra le province di Firenze e Siena. La menzione “classico” è nata quando nel 1716 il Granduca Cosimo III emise un decreto nel quale stabiliva dei confini più netti all’interno dell’area denominata “Chianti”. Di conseguenza il Chianti Classico per ottenere questa denominazione deve essere prodotto all’interno dei comuni di Castellina in Chianti, Gaiole in Chianti, Greve in Chianti, Radda in Chianti e in parte nei comuni di Barberino Tavarnelle, Castelnuovo Berardenga, Poggibonsi e San Casciano in Val di Pesa.
Ecco che il primo elemento che differenzia il Chianti dal Chianti Classico è la zona di produzione. Ma non solo.
Un’altra differenza è data proprio dal disciplinare che prevedere per entrambe le denominazioni l’utilizzo del vitigno Sangiovese in maggioranza, ma nello specifico per il Chianti Classico è necessario che quest’uva venga utilizzata per almeno l’80%, mentre per il Chianti il valore è fissato al 70%.
Un’ulteriore caratteristica del Chianti Classico è che secondo il disciplinare di produzione si possono avere tre etichette: Chianti Classico, Chianti Classico Riserva e Chianti Classico Grand Selezione.
A identificare il Chianti Classico, che è la denominazione più antica al mondo con oltre 305 anni di storia, c’è anche il famoso Gallo Nero, emblema del Consorzio che ne raggruppa tutti i produttori. L’origine di questo simbolo deriva da un’antica leggenda la quale racconta che al tempo delle lotte medievali tra Firenze e Siena, da sempre in competizione per l’acquisizione del prezioso territorio del Chianti, le due città decisero di regolare la questione affidando la definizione del confine ad una prova tra due cavalieri: uno con i colori di Firenze ed uno con i colori di Siena. Il confine sarebbe stato fissato nel punto in cui i due cavalieri si fossero incontrati partendo dalle rispettive città al canto del gallo.
I senesi scelsero un gallo bianco che riempirono di cibo pensando che così facendo potesse cantare più forte, i fiorentini invece un gallo nero che lasciarono a stecchetto. Il giorno della gara il gallo nero fiorentino, provato dai morsi della fame, cantò prima ancora che il sole fosse sorto, mentre il gallo bianco dormiva beato poiché era ancora sazio.
Il cavaliere fiorentino si mise subito al galoppo incontrandosi con il cavaliere senese, il quale partì molto dopo, a 12 km dalle mura di Siena cosicché la Repubblica Fiorentina poté annettersi tutta la zona del Chianti.
Leggenda o meno, oggi questo simbolo è riconosciuto in tutto il mondo come simbolo di un territorio orgoglioso che da sempre ha lottato per rivendicare le sue eccellenze vitivinicole.
E a 300 mt di altitudine, sulla strada che da Greve in Chianti si dirige sul versante orientale del Chianti Classico, si trova l’Appodiato di Dudda dell’Azienda Carpineto, in cui vengono coltivati i vigneti che danno vita al suo Chianti Classico Riserva e al Gran Selezione.
Dopo aver degustato il Chianti Classico Gran Selezione, ho avuto modo di provare anche il Chianti Classico Riserva, constatando come sempre la qualità indiscussa di un’Azienda, quale appunto Carpineto, che in ogni prodotto che crea ci mette passione, anima, dedizione e serietà.
Da uve Sangiovese all’80%, uve Canaiolo ed altre varietà a bacca rossa consentite dal disciplinare per il restante 20%, questo Chianti Classico Riserva Docg annata 2016, dopo una macerazione in rosso di media durata, ed una fermentazione a temperatura controllata, matura in botti di rovere di diversa capacità e provenienza per più di 12 mesi, per poi essere passato in serbatoi di acciaio e cemento, e continuare l’affinamento in bottiglia per un lungo periodo prima di essere commercializzato.
È un vino che al calice si presenta di un colore rosso rubino intenso, con riflessi che tendono al granato. Il suo ventaglio olfattivo è in pcontinua evoluzione: appena versato si va da sentori di piccoli frutti rossi, a note floreali di viola, per poi evolversi in aromi speziati. In bocca è avvolgente, caldo e morbido, fine e vellutato. La trama tannica è presente, vista la giovinezza del vino, ma non invadente, il finale è lungo e persistente.
Il Chianti Classico Riserva di Carpineto è un grande vino da invecchiamento, capace di dare il suo massimo tra qualche anno se lasciato riposare adeguatamente in cantina. Ma già oggi sa far parlare di sé, presentandosi in tutta la sua maestosità e raffinatezza. Un rosso di gran classe.
Eccellente se abbinato ad arrosti importanti, cacciagione, brasati o spezzatini, può accompagnare egregiamente anche primi piatti strutturati e dai gusti decisi come delle fettuccine alla cinta senese.
L’energia, l’intensità e l’eleganza del Chianti Classico Riserva di Carpineto, sono in grado di mettere in luce quelle che sono le caratteristiche di un territorio vitivinicolo italiano importante che tutto il mondo ci invidia.