Poco più di cinquant’anni fa nessuno avrebbe mai immaginato una piccola rivoluzione nel vino toscano. La terra delle grandi denominazioni, del Chianti Classico e del Brunello, si preparava però a vivere una nuova giovinezza enologica.
Erano gli anni ’60 quando il marchese Incisa della Rocchetta decide di “rompere” con i restrittivi disciplinari del Chianti Classico. La sua intuizione, corroborata da quella del grande enologo Giacomo Tachis, fu quella di portare in Toscana i grandi tagli bordolesi, primo fra tutti il Cabernet Sauvignon.
Per la prima volta nella storia della viticoltura toscana, si metteva da parte il Sangiovese per dedicarsi all’impianto e alla lavorazione di vitigni internazionali. Considerato che all’epoca non esisteva nemmeno il marchio Igt, di cui oggi i Super Tuscans si fregiano, fu una vera e propria operazione di coraggio.
A convincere l’enologo Tachis furono i suoli di Bolgheri, a Nord della Maremma, dove il terreno presenta caratteristiche molto simili a quelle della zona di Graves, vicino Bordeaux. L’ambizione era quella di creare vini più vicini al gusto bordolese, di grande corpo e struttura, dai profumi intensi e dai sentori gustativi delicati e persistenti.
I Super Tuscans, semplificando al massimo, possono quindi essere definiti come tutti quei vini toscani provenienti da uvaggi internazionali e che non ricadono nelle denominazioni Doc e Docg. Il Farnito Cabernet Sauvignon o il Farnito Valcolomba, ad esempio, sono due ottimi esempi di questa tipologia così amata sia in Italia che all’estero, e che ha trovato in questo felice incontro Toscana-Bordeaux la sua cifra distintiva.
Ma perché il nome anglosassone? Semplice: perché i Super Tuscan, dopo un’iniziale resistenza da parte del più tradizionalista mercato italiano, ebbero un florido successo negli Stati Uniti. Fu, molto probabilmente, il critico enologico Robert Parker a coniare il termine.
In generale, oggi tutti i vini toscani che si fregiano di una provenienza bordolese, dal Cabernet Sauvignon al Merlot, fino allo Syrah, possono essere definiti Super Tuscans, a meno che il produttore stesso non li indichi con altri nomi riferibili alla categoria degli Igt.
In generale, oggi tutti i vini toscani che si fregiano di una provenienza bordolese, dal Cabernet Sauvignon al Merlot, fino allo Syrah, possono essere definiti Super Tuscans, a meno che il produttore stesso non li indichi con altri nomi riferibili alla categoria degli Igt.