Ci sono stati momenti in cui sembrava che l’estate quest’anno non sarebbe arrivata. Momenti in cui si pensava che non ce la saremmo goduta. E invece ciò che la natura in questi mesi ci ha sempre dimostrato è che lei di sicuro non si ferma. Quindi puntuali, anche in quest’anno funesto nonostante tutto, eccoci arrivati nel pieno di una delle stagioni maggiormente apprezzate. E per fortuna in una situazione di “pseudo normalità”.
L’estate entra con il suo solstizio nel giorno più lungo dell’anno, determinato da una precisa posizione della Terra rispetto al Sole il quale, raggiungendo la massima distanza dall’Equatore, permette infatti sulla Terra di avere il massimo delle ore di luce.
La rotazione delle stagioni è essenziale anche per l’agricoltura. L’alternarsi dei cicli cosmici e dei ritmi astrali ha permesso all’uomo di organizzare la propria esistenza in funzione di essi. A partire appunto dalle principali attività di sussistenza, agricole e non solo.
Anche per la viticoltura l’arrivo dell’estate rappresenta un momento importante in cui si iniziano a vedere i frutti del lavoro svolto durante l’inverno, ma nello stesso tempo inizia anche un periodo difficile, duro e stressante che culminerà poi con la vendemmia.
Nei mesi di maggio e giugno le viti germogliano nuovi tralci e il lavoro principale da fare è quello di selezionare i migliori con una leggera potatura così da favorire l’esposizione al sole permettendogli di riscaldarli meglio in modo da far maturare i grappoli. Nel mese di luglio si esegue il diradamento che consiste nel ridurre i grappoli, se eccessivi, prima della loro maturazione affinché i più resistenti possano assorbire quante più sostanze nutritive. Fino ad arrivare poi al mese di settembre in cui inizia la vendemmia che può avvenire in diversi momenti, a seconda della tipologia di uva, protraendosi in alcuni casi anche fino ad ottobre/novembre.
L’estate invece per noi è la stagione per eccellenza delle vacanze e del relax. Con l’arrivo del caldo stare chiusi in casa pesa, e quest’anno ci siamo rimati parecchio, quindi siamo più propensi ad uscire con gli amici, divertirci, o semplicemente rilassarci in spiaggia fino al tramonto. Di conseguenza le occasioni di accompagnare piacevoli momenti ad un buon calice di vino non mancano di certo.
Personalmente l’estate mi piace bere vini freschi, giovani, dalla vena sapida e minerale che ricordano appunto il mare. Uno dei miei preferiti è il Vermentino, e recentemente uno che mi ha colpito molto è l’annata 2019 di Valcolomba, Vermentino della Maremma Toscana Doc firmato Carpineto.
Da uve 100% Vermentino vendemmiate manualmente, dopo la diraspatura e la pigiatura, subisce una breve criomacerazione in presenza delle proprie bucce al fine di estrarre quei precursori aromatici che andranno a caratterizzare il vino. La fermentazione avviene a basse temperature e dopo essere stato decantato e filtrato viene imbottigliato nel gennaio successivo alla vendemmia.
Al calice Valcolomba si presenta di un giallo paglierino con riflessi verdolini, ma è il naso che colpisce particolarmente. Equilibrate note fruttate si intersecano a sentori floreali con cenni minerali e iodati che evocano quelle sensazioni tipiche di un tramonto vista mare. Al palato la freschezza è immediata, seguita da una morbidezza ed un’acidità perfettamente bilanciate. Un vino che va assolutamente bevuto giovane e fresco, magari accompagnato ad aperitivi, ma anche a paste fredde, risotti ai frutti di mare, o ad una grigliata di pesce.
E, dato che anche l’occhio vuole la sua parte, inutile nascondere come la sua etichetta così evocativa non possa non far venir voglia di stappare subito una bottiglia di Valcolomba in questo periodo.
Un vino dunque dal carattere mediterraneo che incarna alla perfezione il terroir da cui proviene. Un vino che richiama sempre il sorso successivo senza mai stancare. Il vino giusto dunque da stappare in una rilassante serata estiva.