Luglio in vigna: ecco il grappolo sulla vite

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Luglio in vigna: ecco il grappolo sulla vite
Ci siamo! Dopo un anno di duro lavoro la vigna torna a dare i suoi frutti. Luglio è il mese in cui il grappolo cresce fino a raggiungere la maturazione d’agosto, nel suo equilibrio fra acidi e zuccheri. L’estate segna, in altri termini, la fine della fase di accrescimento e il preludio alla vendemmia. 

Siamo nel pieno ciclo vegetativo della vite, quando la pianta si rigenera, come ogni anno, per donare i frutti necessari alla produzione del vino. Una fase parecchio delicata, in cui l’enologo gioca un ruolo fondamentale e strategico. Sarà lui, infatti, a valutare – a seconda del peso e altri parametri – il grado di maturazione delle uve, il loro stato di accrescimento e l’eventuale necessità di procedere alla vendemmia qualche giorno prima del previsto (come, ad esempio, in occasione di annate molto calde). 

L’equilibrio fra acidi e zuccheri, come dicevamo, definirà la maturazione delle uve. Raccoglierle troppo precocemente significherebbe ottenere vini spenti, deboli, poco alcolici, in una parola: immaturi. Dall’altro lato, una vendemmia cosiddetta tardiva – cioè condotta a ottobre e, in alcuni casi limite, a novembre – ci donerà vini dal grado zuccherino più elevato, di tendenza dolce e, per lo stesso motivo, di gradazione alcolica più elevata. 

In generale, per vini di grande struttura come il Brunello di Montalcino o il Nobile di Montepulciano, le uve vengono lasciate a maturare fino a metà settembre, quando poi l’enologo darà il via libera al raccolto. E, come dicevamo, luglio è un mese cruciale proprio perché il caldo soffio dell’estate farà procedere speditamente la maturazione, che andrà definita pressoché quotidianamente man mano che ci si avvia verso la vendemmia

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