Un alto contenuto di frutta che, unito alla naturale dolcezza dei sapori, rende particolarmente felice l’abbinamento con pietanze di buona sapidità (come, appunto, i formaggi), così da creare un bilanciamento perfetto al palato.
Ma se volessimo aggiungere ancora un altro elemento? I wine lovers ormai lo sanno bene: cibo e vino, a parte che nei dolci, vivono di contrasti. A piatto sapido, vino di tendenza dolce; a piatto di tendenza dolce, vino più minerale e “salino”. Ma come ci regoliamo quando il contrasto è già insito nel piatto, come nel caso di confetture e formaggi?
Bisognerà, in questo caso, scegliere vini di buona acidità, grande varietà di aromi, bella persistenza e buona intensità. In una parola: vini freschi, profumati, agili, capaci di tener testa alla delicatezza del boccone senza, per questo, sovrastarla. Qualche consiglio pratico. Abbiamo davanti un formaggio a pasta semi-dura con una buona confettura di ciliegie? Sarà bene scegliere un vino altrettanto fresco e profumato, come il Chianti Classico, che con i suoi sentori di frutta fresca, di viole e di mammola, esalterà ogni singolo sapore.
Passiamo a qualcosa di più strutturato: formaggio stagionato, come un buon pecorino di fossa, con confettura di castagne. In questo caso, grazie alla buona struttura del piatto, sceglieremo un vino altrettanto strutturato, ma non troppo tannico e aggressivo. Un vino morbido e “rotondo”, quasi carezzevole, come un Chianti Classico Riserva o un Nobile di Montepulciano Riserva.
La regola, se mai si possa parlare di regole rigide in campo gastronomico, è quella di abbinare, a confetture fresche, vini altrettanto giovani, scattanti e di bell’aroma (non troppo aggressivi, però, nel contenuto tannico); a confetture più strutturate, viceversa, vini di maggior affinamento, ma altrettanto caldi e morbidi al palato.