Perché lo spumante va servito fresco?

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Perché lo spumante va servito fresco?
Una bella bollicina fresca ravviva la giornata. Lo spumante è uno dei calici più amati dai wine lovers, per la sua versatilità, i suoi profumi, il ventaglio di sapori e – quasi inutile dirlo – la sua spiccata effervescenza. Sono però in molti a conservare un piccolo “preconcetto”: che una buona bollicina vada stappata solo in occasioni importanti.

Ci mancherebbe: quale momento migliore per sorseggiare uno spumante in compagnia se non in occasione di un lieto evento? La piacevolezza di questo particolare tipo di vino è però tanta e tale che potrebbe accompagnare qualunque pasto o momento conviviale quotidiano con gli amici. 

Ad ogni modo: a prescindere dall’occasione in cui lo berrete, dovrete stare attenti alla temperatura di servizio. Non c’è niente di peggio di uno spumante servito come fosse un vino rosso affinato in barrique, sui 18 o 20 gradi. Può sembrare banale ricordarlo, ma il vostro palato vi sarà riconoscente se servirete la bollicina alla giusta temperatura: dai 6 agli 8 gradi centigradi per le bottiglie più giovani, fino a 10 o 12 per quelle più mature (come un Metodo Classico, un Farnito Brut, uno Champagne) che hanno magari riposato per parecchi mesi sui lieviti. 

Che lo spumante vada servito fresco (e non freddo, se non addirittura ghiacciato!) è quasi un patrimonio di conoscenza comune. Il perché ce lo siamo mai chiesto? Per tutti gli spumanti vale la regola dei vini bianchi: abbattere la temperatura fino a raggiungere quella adeguata di servizio.

Gli spumanti, così come i “cugini” bianchi fermi, presentano una spiccata acidità, ossia una freschezza che provoca nel degustatore ampia e piacevole salivazione. E cosa fa risaltare l’acidità di un vino? Proprio le temperature più basse. 

A ciò aggiungiamo l’elemento bollicina: l’effervescenza, dovuta all’anidride carbonica sviluppatasi naturalmente durante il processo di fermentazione, si esalta grazie alle temperature fresche. Provate a bere un sorso di spumante caldo. Nove volte su dieci digrignerete i denti e arriccerete il naso, provando una sensazione sgradevole: sono gli zuccheri, che a temperature più alte prevalgono a discapito dell’acidità

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