Scrittura e vino: la combo perfetta per emozionarsi con le parole

Wine&People
di Carla Benvenuto
Scrittura e vino: la combo perfetta per emozionarsi con le parole
Carla Benvenuto

Carla Benvenuto

Del 1988, romana con sangue 100% calabrese. Laureata in Comunicazione e studentessa FISAR. La scrittura e il vino sono le mie due più grandi passioni e non potevo far altro che coniugarle.

Circa un anno fa, spinta da un forte interesse per ciò che riguarda il mondo del vino ho deciso di regalarmi un corso presso la Fisar per diventare sommelier. Volevo imparare e capire cosa si nascondesse dietro una bottiglia di vino: dal processo produttivo alle tecniche di degustazione, dalle storie delle aziende agli abbinamenti con il cibo.

Il corso si è rivelato un importante punto di partenza per entrare e comprendere i processi, i meccanismi, la teoria che c’è dietro al vino, e anche per conoscere tante persone fantastiche e muovere i primi passi nel settore facendo le prime rilevanti esperienze. Ma la vera forza motrice di questa passione è la curiosità che mi spinge ogni volta a volerne sapere e conoscere sempre di più. 

Classe 1988, nasco a Roma da genitori calabresi. La mia grande vocazione sin da quando ero piccina, e sui cui poi ho anche improntato i miei studi, è stata la scrittura. Ad oggi la reputo la mia forma d’arte preferita. Pur evolvendosi nel tempo, dai temi fantasiosi delle scuole elementari e medie, ai diari con i lucchetti in adolescenza, ai blog, fino ad approdare oggi anche ai social network, l’ho scelta per raccontare una storia, per condividere e comunicare, per emozionarmi ed emozionare. 

Anche il vino ho scoperto essere in grado di suscitare incredibili emozioni, di conseguenza il connubio tra scrittura e vino è nato in maniera talmente naturale e spontanea che oggi quasi non ne potrei fare a meno. Le parole vengono da sole quando racconto le mie esperienze, le mie scoperte, le mie sensazioni riguardo tutto ciò che ruota proprio intorno al nettare degli Dei. 

L’esperienza ad oggi più formativa ed emozionante che ho vissuto è stata la mia prima verticale a cui ho potuto partecipare grazie alla delegazione Fisar di Roma e Castelli Romani di cui faccio parte e all’Azienda Carpineto. La degustazione verticale consiste nell'assaggio di uno stesso vino di uno stesso produttore ma di annate diverse così da poter veramente riuscire a capire come è cambiato, come si è evoluto, nel colore, nell'odore, nel sapore, e quanta possibilità ha ancora di "crescere" oppure se si sta avvicinando alla sua “fine”.

Carpineto è stata l’Azienda che lo scorso 29 Novembre presso lo Sheraton Roma Hotel & Conference Center ci ha dato la possibilità di poter fare questa bellissima esperienza. Abbiamo degustato tre annate di Vino Nobile di Montepulciano DOCG Riserva, la 2013 la 2010 e la 2007; tre annate di Chianti Classico DOCG riserva, la 2015 la 2010 e la 1990; ed infine Farnito Vinsanto del Chianti 1999.

È stato entusiasmane constatare le differenze tra le varie annate dello stesso vino. Come cambiavano i connotati alla vista, al naso e in bocca pur mantenendo sempre una certa eleganza. A mio mero gusto personale ho preferito sia del Nobile di Montepulciano Riserva che del Chianti Classico Riserva l’annata 2010. Il Nobile del 2013 ed il Chianti del 2015 li ho trovati ancora troppo giovani, hanno molta strada da fare e notevoli potenzialità di crescita. Il Nobile del 2007 era veramente maturo, molto intenso e con una lunga persistenza. A tratti commovente invece, per me neofita, aver assaggiato un vino che ha quasi la mia età.

Il Chianti del’90 infatti è stato un’emozione. Non l’ho preferito per gusto personale ma era chiaro come fosse ancora perfetto. Rosso granato con qualche sedimento, a naso i sentori inequivocabili del Sangiovese erano ancora netti e percepibili e il sapore era molto corposo ed equilibrato nonostante i quasi 30 anni. Anche il Vinsanto ci ha regalato un bell’assaggio: dal colore giallo oro ed un gusto dolce ma non stucchevole, si è rivelato molto delicato ed equilibrato con una buona persistenza.

Le esperienze che si possono fare attraverso il vino sono molteplici e ciò che mi entusiasma è proprio la varietà di emozioni che si possono provare a seconda del momento che si vive. Quello che faccio attraverso la scrittura non è altro che la trasposizione delle mie esperienze e delle mie emozioni in testi affinché il lettore possa entusiasmarsi a sua volta e riuscire a vivere e provare una parte di ciò che ho vissuto e provato io. Qual è l’obiettivo? Nessuno. Se non quello un po’ idillico e sognatore di riuscire a regalare agli altri qualche attimo di felicità

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