Settembre, bilanci e nuovi propositi, degustando Farnito Chardonnay IGT Carpineto

Wine&People
di Carla Benvenuto
Settembre, bilanci e nuovi propositi, degustando Farnito Chardonnay IGT Carpineto
Carla Benvenuto

Carla Benvenuto

Del 1988, romana con sangue 100% calabrese. Laureata in Comunicazione e studentessa FISAR. La scrittura e il vino sono le mie due più grandi passioni e non potevo far altro che coniugarle.

Settembre è un altro Capodanno. Si rientra dalle ferie, periodo in cui abbiamo interrotto la nostra routine, la nostra quotidianità, e abbiamo avuto tempo di rilassarci e fare il carico di nuove energie. E così che giunto il nono mese dell’anno, ci ritroviamo a fare i conti con nuovi propositi e nuovi inizi.

Fin dai tempi delle scuole in cui settembre era il momento, dopo la lunga pausa estiva, in cui si ricominciavano tutte le attività, anche in età adulta si sente la necessità di darsi nuovi obiettivi e nuove prospettive per partire con il nuovo anno “lavorativo” più carichi di prima.

E così io prendo in mano il mio taccuino ed inizio a tracciare i bilanci dell’anno appena trascorso, appuntandomi anche tutto ciò che di nuovo vorrei iniziare e ricominciare invece tutto ciò che avevo messo in stand-by prima della parentesi estiva.

Ricominciare significa proprio andare a riprendere quei fili che si erano lasciati in sospeso prima di partire, per portarli a termine con nuovo slancio emotivo e con una nuova positività che ci permette anche di modificare, laddove possibile, le nostre vite. Riprendere in mano qualcosa che si era interrotto ci da lo spunto per riflettere su questo e cambiare ciò che ci piace di meno, atteggiamenti che abbiamo scoperto essere poco affini al nostro modo di essere, situazioni in cui ci siamo rispecchiati poco.

Insomma settembre mi piace, sarà che si placa anche il caldo ed iniziano ad esserci quelle belle temperature piacevoli dell’autunno, ma a me ha sempre messo un’energia positiva tanto che lo reputo uno dei mesi più proficui dell’anno in cui sono sempre molto reattiva e recettiva a ciò che mi circonda.

Settembre poi è un mese importantissimo anche nel mondo del vino. È il mese della vendemmia, in cui i vignaioli raccolgono i frutti di un anno intenso di lavoro, che porterà poi alla nascita del nuovo nettare degli Dei. Manuale o meccanizzata, la vendemmia è sempre una festa in vigna, sono i giorni più belli per chi è del mestiere, giorni di grande fermento che comunque continuano, a seconda della tipologia dell’uva, anche per i mesi successivi di ottobre e novembre.

Per celebrare la positività e la propositività di questo periodo ho scelto di stappare il Farnito Chardonnay Igt di Carpineto.

Il nome Farnito deriva da un tipo di quercia Toscana chiamata Farnia, e fu messo in commercio per la prima volta nel 1987 a seguito di una lunga sperimentazione da parte dell’Azienda fatta con vitigni internazionali. Tutt’oggi i vini Farnito di Carpineto sono prodotti in quantità limitate e costituiscono un’alternativa valida ai vini a denominazione di origine controllata. Sono piccole e ricercatissime produzioni di altissima qualità.

Nello specifico le uve di Chardonnay, coltivate nei vigneti situati nella tenuta dell’Azienda di Montepulciano ad un’altitudine di 300mt sul livello del mare, vengono vendemmiate proprio in questo periodo, tra la fine di agosto e l’inizio di settembre. Una volta portate in cantina le bucce vengono fatte macerare nel succo d’uva a basse temperature, segue una lenta fermentazione del mosto in piccoli barili di rovere ad opera di lieviti selezionati. I lieviti e le sostanze solide che si formano durante la fermentazione vengono mantenuti in sospensione mediante diversi batonnage, fino a che nel mese di gennaio successivo alla vendemmia il mosto, ripulito dalle fecce, viene riposto negli stessi barili dove rimane per circa tre mesi prima di essere imbottigliato.

Al calice il Farnito Chardonnay si presenta di un bellissimo giallo dorato, il naso è armonico, spiccano sentori di frutta e spezie tipici dell’affinamento in legno, e facendolo sostare nel bicchiere si può arrivare a percepire anche un aroma di liquirizia e di vaniglia. Il sorso è armonioso, caratterizzato da un bel corpo ed una morbidezza ed una sapidità ben bilanciate. Persistente e appagante è sicuramente un assaggio di gran classe. Servito ad una temperatura di 10-15 gradi è uno di quei rari vini bianchi che può essere servito anche a fine pasto. Ma ben si sposa con pietanze importanti di pesce, come ad esempio una bella lasagna di mare o un filetto di tonno ai ferri. 

Una bella espressività ed un bel carattere questo Chardonnay, che grazie all’affinamento in legno risulta essere piacevole ed elegante. Ancora una volta Carpineto mi regala un momento di grande intensità con i suoi prodotti di alta qualità.

Non poteva essere il vino più soddisfacente da concedermi per partorire i miei buoni propositi settembrini.

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