L’inverno è sinonimo di tosse e raffreddore. Quei fastidiosi malanni che ci colpiscono quando meno ce lo aspettiamo. Nonostante gli indiscutibili progressi della medicina, il miglior rimedio per guarire è il cosiddetto segreto delle nonne, il vino cotto (ma ovviamente, si scherza!). Una tradizione popolare che, dall’alba dei tempi, ha delle proprietà antiossidanti che combattono l’invecchiamento cellulare, proteggono il cuore e vincono la tosse e il mal di gola! A differenza delle medicine sintetiche, che non dovete certo escludere quando siete malati, il vino cotto ha un aroma fruttato, un sapore gradevole e un colore rubino. Un elisir di salute che si ottiene attraverso una preparazione lunga e complessa: il mosto, ottenuto dalla pigiatura dell’uva, viene cotto a fuoco vivo in una pentola di rame fino ad evaporazione. Una volta raffreddato, il mosto viene fatto fermentare e viene trasferito in un contenitore dove deve invecchiare a dovere per ottenere il suo gusto unico e le sue proprietà benefiche. Nato nelle Marche e diffuso in tutta Italia, il vino cotto può essere aromatizzato con una mela cotogna, scorze di cannella, chiodi di garofano e bucce di arancia essiccata. Una bevanda deliziosa che può essere utilizzata per preparare i mostaccioli, guarnire semifreddi e aromatizzare peperoni ripieni e petto d’anatra. Ma il valore più grande del vino cotto resta la sua proprietà curativa che, deliziando il palato, vince i malanni invernali.