Prodotto da forno a pasta morbida, con lievitazione naturale, croccante alla superficie, morbido e profumato man mano che ci si avvicina al cuore. Il panettone è uno dei dolci più apprezzati della tradizione pasticcera italiana, nato nella città di Milano e rapidamente diffusosi in tutta la nazione. In quanto dolce, molti sono propensi ad abbinarlo con vini dalle stesse caratteristiche organolettiche, moscati e passiti su tutti. Ci sono, però, alcune differenze da fare. Il panettone classico è quello ripieno di uvetta e canditi, soprattutto scorsa d’arancia e cedro. Questa profonda aromaticità, unita alle sensazioni calde della pasta lievitata, lo rendono particolarmente adatto anche a vini più secchi. Pensiamo, ad esempio, al Farnito Brut o a un Franciacorta Pas dosè, con la loro imponente struttura e l’amplissimo bouquet di lieviti, che richiama quello del panettone. Nel caso del panettone farcito, magari con crema pasticciera, meglio propendere per qualcosa di più dolce che non contrasti con i sentori del ripieno. Per un morso così ricco vi suggeriamo un buon Moscato d’Asti o uno spumante dolce di Carpineto, sempre a base di uve Moscato, che richiameranno al calice i sapori impressi sul palato. Per i panettoni dove prevalgono sentori floreali e fruttati come l’albicocca, possiamo tranquillamente andare su un Passito o un Moscato fermi, di grande corpo e alcolicità, perfetti per donare freschezza e sensazioni di acidità alla pasta lievitata. A questo punto qualcuno potrebbe chiedere: e il pandoro? Non a tutti piace il panettone classico, soprattutto per la farcitura a base di uvetta e canditi, propendendo così per i sentori zuccherini e burrosi del pandoro, originario del Veneto. In questo caso, data la grande presenza di zuccheri e i ricchi sentori burrosi, vi proponiamo un passito di Pantelleria o un Ramandolo friulano, dai sentori di miele e acacia che ben si sposano con la corposa consistenza del dolce.