Vini novelli italiani: cosa c’è da sapere

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Vini novelli italiani: cosa c’è da sapere
Come ogni anno, a partire da metà ottobre fino alla fine di novembre, ecco che appaiono i vini novelli italiani. Per “novello” si intende un vino giovane, in riferimento al suo processo di produzione. Viene spesso paragonato al suo omologo francese Beaujolais nouveau, cui somiglia dal punto di vista della tecnica di vinificazione, ma da cui si discosta per la varietà delle uve utilizzate, per il periodo dell’anno in cui quest’ultime vengono raccolte e, di conseguenza, in cui viene commercializzato. Ad ogni modo, ai francesi si riconosce il merito di aver inventato il concetto di vino giovane, che risale agli anni '30 quando un uomo di nome M. Flanzy ne sviluppò il processo di produzione. Di cosa si tratta? Il processo che dà come risultato un vino novello, in breve, consiste nella fermentazione dell’uva intera e non pigiata con la tecnica della macerazione carbonica per un tempo variabile da dieci a venti giorni. Lo schiacciamento progressivo dell’uva sotto il proprio peso permette di ottenere il colore e si evita una massiccia produzione di tannini, mantenendo un livello moderato di acidità e un sapore molto fruttato. Questa rapida fermentazione è diversa da quella classica, che può durare anche dei mesi. Inoltre, il tasso alcolico di questi vini rimane in genere piuttosto basso ed è pari circa all’11%. In Italia i vitigni utilizzati sono la Barbera, il Cabernet Sauvignon, il Merlot, il Nebbiolo, il Pinot Nero, il Refosco, il Sangiovese e il Ciliegiolo. Il risultato di questo processo accelerato è un vino vivace e intenso dal colore violaceo. Mentre il Beaujolais francese richiede la macerazione carbonica per il 100% dell’uva, il novello italiano può essere indifferentemente prodotto soltanto tramite la macerazione carbonica oppure utilizzando questa tecnica per il 40% e la fermentazione tradizionale per la parte restante. Bene, ora che hai appreso le basi passiamo alle informazioni più utili: come già detto, si tratta di vini a bassa gradazione alcolica, che costano meno e vanno bevuti massimo entro la primavera. Tre ottime scuse per rimanere a casa la sera, cucinare un bel piatto caldo e sostanzioso e celebrare l’autunno con questa delizia di stagione!

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