Dogajolo Rosato e freselle: uno sposalizio enogastronomico da festeggiare senza esitazioni

Style & Food
di Carla Benvenuto
Dogajolo Rosato e freselle: uno sposalizio enogastronomico da festeggiare senza esitazioni
Carla Benvenuto

Carla Benvenuto

Del 1988, romana con sangue 100% calabrese. Laureata in Comunicazione e studentessa FISAR. La scrittura e il vino sono le mie due più grandi passioni e non potevo far altro che coniugarle.

L’ultimo vino della famiglia dei “Dogajolo” di Carpineto è il rosato che, insieme al bianco e al rosso, compone quel meraviglioso trittico dell’Azienda fatto di bottiglie giovani, fresche, e dalla piacevole ed immediata bevibilità.

Anche il rosato avevo già avuto modo di provarlo, rimanendone colpita per la vivacità, la freschezza e l’eleganza. Ottenuto da un blend di selezionate uve della Toscana Centrale in cui la percentuale maggiore è rappresentata dal Sangiovese, il Dogajolo rosato dopo un breve periodo di macerazione sulle bucce viene affinato in acciaio per poco tempo ed imbottigliato subito dopo nel gennaio successivo alla vendemmia.

Dal colore rosa tenue brillante, e dai delicati profumi di rosa canina, mirtillo, ribes e ciliegia, al palato scorre deciso in un sorso facile, di ottima freschezza e sapidità che accompagnano una bella struttura che di primo acchito non ti aspetteresti mai. Armonico, equilibrato, appagante. Un rosato sicuramente risoluto, con un bel carattere, nonostante la sua disarmante semplicità.

E allora io non potevo trovare anche stavolta il giusto, ma nello stesso tempo particolare, matrimonio gastronomico con questo vino. Fatto salvo la sua versatilità in cucina, perché ben si abbina ad aperitivi, antipasti, carni bianche, formaggi, insaccati e pizza, io ho scelto di berlo accompagnandolo a delle freselle, pietanza tipica del Sud Italia, dove ormai tutti sanno risiedono le mie origini.

Ho scelto due tipi di freselle condite rispettivamente una con pomodori, olive, caciocavallo silano e basilico e l’altra con polvere di peperone dolce e capperi.

La fresella come prodotto panificato ha di per sé già una struttura tale da reggere quella del Dogajolo rosato, inoltre il pomodoro e il formaggio conferiscono maggiore masticabilità che però non coprono il vino. Basilico ed olive donano invece quel gradevole profumo che ben si equilibra a quello delicato de nostro rosato. Le caratteristiche organolettiche di questo binomio cibo-vino si bilanciano perfettamente in un’armonica danza di gusto.

Anche con la seconda tipologia di fresella l’accoppiata è vincente. L’inebriante aroma della polvere di peperone rosso e la sua dolcezza, contrapposta alla sapidità del cappero, si incastrano perfettamente alle peculiarità del Dogajolo rosato che conserva anch’esso la gradevolezza dei profumi fruttati e la freschezza e la sapidità del sorso.

Un’altra volta un connubio enogastronomico degno di nota che pur essendo caratterizzato da una disarmante semplicità riserva piacevoli sorprese e grandi soddisfazioni. E infatti sono sempre le cose semplici che poi vincono, in qualsiasi matrimonio d’amore, anche quello tra cibo e vino. 

Il Dogajolo rosato di Carpineto è, nella sua genuinità e facilità di beva, un prodotto di notevole classe e spicco. Difficile resistervi.

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