Questione d’ambiente: quali sono le condizioni più favorevoli a una degustazione?

Wine&People
Questione d’ambiente: quali sono le condizioni più favorevoli a una degustazione?
Ok, siamo consapevoli del fatto che bere un vino a temperatura adeguata, in condizioni ambientali perfette, senza alcun odore o sentore estraneo come fossimo in una “bolla”, è parecchio difficile.

Esistono però dei contesti professionali in cui tutto questo sarebbe auspicabile, così da poter giudicare il vino secondo i parametri che gli sono propri, senza interferenze esterne. Vediamo quali sono queste condizioni

Ambiente con pareti chiare, silenzioso, senza odori 
Va da sé che una cucina o una sala da pranzo non sono il massimo per condurre la degustazione. Anche il migliore dei Chianti Classico Gran Selezione risentirebbe dei forti odori provenienti dai fornelli. L’ideale è quindi una stanza ben lontana da fuochi e stoviglie, dove il degustatore possa concentrarsi solo sui sentori del vino. Stesso motivo per il quale il silenzio, mai come in questo caso, è d’oro, onde evitare distrazioni esterne. Le pareti chiare, al contempo, serviranno a valutare correttamente i colori del vino mettendo il calice in controluce. 

Non mangiare fino a due ore prima 
Ciò che mangi condiziona le papille gustative anche a ore di distanze. È per questo che il bravo degustatore non ingerisce nulla che possa pregiudicare la corretta valutazione del vino, soprattutto per quanto concerne cibi forti e speziati.

Scegliere un orario mattutino 
Ebbene sì. Dalle 10 alle 12 è la fascia oraria migliore per degustare, perché è il momento in cui la nostra mente è più sveglia, elastica e reattiva. Ovviamente nessuno sta dicendo di fare colazione con cornetto e Brunello: vi basterà assaggiare una piccolissima quantità di vino.

Non fumare
Consiglio talmente ovvio da risultare pressoché banale. Eppure c’è ancora chi si lascia “affascinare” dal tabacco e dalla nicotina, persino poche ore prima di una degustazione. Da evitare come poche cose al mondo, sia per una questione di salute che per una “pratica” onde evitare di guastare le nostre papille.

Seguire una sequenza logica
Arriviamo alla degustazione e, come prima cosa, assaggiamo un Amarone della Valpolicella. Niente di più sbagliato: si parte dai vini bianchi giovani e si finisce con quelli più strutturati e da dessert. Il motivo è presto detto ed anche intuibile: un vino molto strutturato avvolgerà le nostre papille, “spegnendo” i sapori di vini più giovani, semplici e di pronta beva. Meglio procedere per gradi e secondo un percorso ragionato.

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