Vini e tradizione: i consigli per la Pasqua

Recipes & Pairings
di Enrico Nocera
Vini e tradizione: i consigli per la Pasqua
Enrico Nocera

Enrico Nocera

Sommelier diplomato alla Scuola Europea Sommelier e giornalista enogastronomico.

Anche se la Pasqua, quest’anno, la trascorreremo tutti in casa, non è detto che ci si debba privare delle buone compagnie. Brindare con un calice di vino è un piacere di cui niente potrà mai privarci, sia che lo si faccia assieme, nella stessa abitazione, o durante una chiacchierata in videochat fra amici. In poche parole: con un buon calice di vino, nessuno è mai solo

Ed è per questo che, mai come stavolta, i consigli per una buona bottiglia sono più azzeccati che mai. Prendendo spunto, ovviamente, dalle ricette della tradizione Pasquale lungo tutte le tavole della penisola italiana

Partiamo dalla portata principale: l’agnello al forno, spesso accompagnato da patate e piselli. Una pietanza succulenta e untuosa, che si accompagna a calici di grande corpo e struttura. Caliamo subito l’assoBrunello di Montalcino Carpineto. Vino elegantissimo, imponente e persistente, si sposa perfettamente ai sapori decisi dell’agnello. Ottimo anche con una cottura della pietanza alla brace. 

Altro piatto simbolico della Pasqua, praticamente in tutta Italia, sono le uova. Per la religione cristiana, l’uovo è simbolo di rinascita: così come da esso nasce il pulcino, Gesù risorge dal sepolcro. D’altra parte non è un caso se il dolce-simbolo di questo periodo sono le uova di cioccolata. Tornando, invece, a quelle prodotte dalla gallina, le uova si possono preparare in svariati modi.

Quello tipico della Pasqua è il semplice uovo sodo, magari condito con sale e pepe. Un vino fresco e morbido, non troppo strutturato e di bella beva, saprà essere il “leggero” compagno di viaggio di questo vostro antipasto. Falanghina del Sannio in Campania, Vermentino della Maremma Toscana, Pinot Grigio friulano o trentino, o addirittura qualcosa di più effervescente come il Pignoletto bolognese. 

Pasqua è anche tempo di rustici. Vere e proprie torte salate imbottite di qualunque salume o formaggio possa venirvi in mente: dal salame, alla mortadella, al pecorino, al caciocavallo, e così via. Piatti ricchi e opulenti che richiamano vini freschi e di buon corpo, che sgrassino e lascino pulita la bocca. Se in alcune regioni d’Italia – rispettivamente Campania ed Emilia Romagna – bevono i rossi, come Gragnano e Lambrusco, anche i bianchi fanno la loro discreta figura. Soprattutto se con bollicine, come l’elegante Farnito Brut: profumato, corposo, intenso, strutturato, con sentori di lievito e di crosta di pane che accompagnano letteralmente per mano i sapori del vostro piatto. 

Dulcis in fundo, non in senso metaforico ma squisitamente letterale: la Pastiera. Il dolce della tradizione napoletana è storico compagno di viaggio di liquori locali, come limoncello e nocino; ma a noi, sempre nel rispetto delle tradizioni, piace sperimentare e proporre abbinamenti che vadano al di là della regione di appartenenza. La ricotta, i canditi, i sentori floreali della Pastiera sono perfetti per l’abbinamento col Farnito Vinsanto del Chianti 1999 toscano, dove troverete un bouquet di profumi che vi restituiranno tutti i piaceri della primavera

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