Cosimo III, Granduca di Toscana, era un grande amante del vino. In particolare la zona che accarezza le colline tra Firenze e Siena, ricca di vigneti e generosa di raccolti, gli era particolarmente cara. Tanto che, proprio il Granduca, stabilì i confini dove era consentito produrre un vino di grande qualità e sicuro avvenire: il Chianti.
Era il 1716, e da allora questi 7200 ettari di vigneti che dipingono uno dei panorami più belli al mondo non hanno smesso di produrre vino di altissima qualità. Tanto che, agli inizi del Ventesimo Secolo, si rese necessaria una seconda ripartizione: da un lato i territori storici di produzione del Chianti, quelli delimitati da Cosimo III, che presero la denominazione di Chianti Classico; dall’altro, i terreni più “giovani”, al di fuori di quell’areale di produzione, che furono indicati semplicemente come “Chianti”.
Il Chianti Classico è quindi il cuore della viticoltura chiantigiana e toscana. Un cuore che pulsa da Castelnuovo Berardenga a San Casciano, passando per Gaiole, Castellina, Radda, Greve, Poggibonsi e Tavarnelle. Una distesa di borghi circondati dai vigneti e dai boschi, a metà fra i capoluoghi di Firenze e Siena, dove trovare ristoro, meraviglie naturalistiche e buon cibo.
Partendo da Greve in Chianti, una delle zone più vocate della viticoltura chiantigiana, è possibile ammirare favolosi panorami composti da distese d’uve, querce e faggeti: dal centro del borgo, che celebra con un monumento la figura del suo più celebre cittadino – Giovanni da Verrazzano – ci si inerpica lungo le strade che portano alle piccole frazioni e alle aziende vinicole sparse sul territorio. Chianti Classico, Chianti Classico Riserva e Chianti Classico Gran Selezione vi aspettano lungo tutto il percorso, portando nel vostro calice i sapori di una terra unica al mondo.
Proseguendo verso Castellina, imperdibile è la visita alla Rocca medievale che sorge proprio al centro del paese, un tempo adibita alla difesa della cittadinanza. Piccoli corridoi, strade panoramiche e suggestive scale in pietra che conducono – oggi – a osterie ed enoteche; un tempo utili ad avvistare gli eserciti nemici che marciavano verso la cittadina.
Gaiole in Chianti è zona di castelli, anch’essi d’epoca medievale. Un complesso di imponenti strutture perfettamente conservate, adibite sia alla difesa che alle abitazioni private, che tutt’oggi compongono il paesaggio del borgo. Alcuni di questi castelli erano abitati da famiglie tanto importanti che attorno ad essi sorsero dei veri e propri centri abitati, con le case, le chiese, le botteghe e le immancabili vigne.
Il cuore del Chianti Classico termina con Radda, con la sua cinta muraria medievale, in parte conservata, le sue pieve e le sue chiese. Un piccolo assaggio di medioevo che prosegue nelle architetture Rinascimentali, espresse nei palazzi civici e granducali.
Attraversare il Chianti significa immergersi completamente nella storia e nella cultura toscane, partendo dal vino per finire agli splendidi borghi che tutt’oggi delineano il percorso del viandante. Quei 7200 ettari tanto amati da Cosimo III godono, tutt’oggi, di splendida salute.